Coraindolo Antica Drogheria
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Alla scoperta del coriandolo dalla foglia al seme

Noto anche con il nome di cilantro o prezzemolo cinese, il coriandolo è una spezia che vanta una storia millenaria, ed è naturalmente diffusa in tutta l’area mediterranea europea e nel Medio Oriente.

A tutt’oggi, i semi di coriandolo vengono ampiamente utilizzati nella cucina asiatica e sudamericana, una consuetudine che si è comunque diffusa un po’ in tutto il mondo, non solo per le doti aromatiche della pianta, ma anche per le proprietà curative che le sono state attribuite.

Tuttavia, l’aroma piuttosto forte e pungente dei semi di coriandolo non risulta gradito a tutti, e se molti lo ritengono piacevole e inebriante, altrettanti non lo sopportano: questa reazione così diversa da un soggetto all’altro pare sia dovuta a fattori di carattere genetico.

Origini e caratteristiche della pianta del coriandolo

La pianta del coriandolo viene comunemente chiamata anche prezzemolo cinese in riferimento alle sue foglie, la cui forma è molto simile a quella del prezzemolo. Le sue origini sono molto antiche: il coriandolo era già conosciuto e utilizzato al tempo della civiltà egizia e in epoca romana, e viene citato persino nell’Antico Testamento.

È una pianta aromatica mediterranea di piccole dimensioni (raramente supera i 60 centimetri di altezza) appartenente alla famiglia della apiacee come il cumino, l’aneto e il prezzemolo. Produce un’infiorescenza a ombrello di colore rosato e piccoli frutti sferici: sono proprio questi frutti, comunemente chiamati semi di coriandolo, a possedere gran parte delle doti aromatiche e terapeutiche della pianta.

L’aroma del coriandolo è particolarmente forte e, fino alla maturazione dei frutti, non è molto gradevole. In cucina, oltre ai cosiddetti semi di coriandolo, si utilizzano come spezia e insaporitore, anche se più raramente, le foglie e le radici.

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Foglie e semi di coriandolo in cucina

In cucina si utilizzano i semi di coriandolo e, meno frequentemente, le foglie, sia fresche ed essiccate. L’uso alimentare del coriandolo, così come le sue proprietà mediche, è noto da millenni e compare già in alcuni testi classici latini dedicati alla gastronomia.

Attualmente, la presenza del coriandolo come ingrediente è tipica di molti piatti mediorientali, asiatici e sudamericani, e costituisce un elemento fondamentale nella preparazione di diverse specialità conosciute in tutto il mondo, tra cui il curry, il garam masala, e il chutney indiano, alcune salse messicane come il pico de gallo, la salsa quemada e la salsa roja, e la zuppa tom yam, nota specialità della cucina thai.

Anche in Italia, la salsiccia del Monte San Biagio deve il suo aroma particolare proprio alla presenza di questa spezia, inoltre i semi essiccati del coriandolo vengono impiegati nella preparazione di diversi dolci e di alcuni liquori. 

Proprietà benefiche e curative dei semi di coriandolo

Ugualmente alle sue doti aromatiche, anche le proprietà curative del coriandolo sono note fin dall’antichità. I semi di coriandolo possiedono ottime doti digestive, antispastiche e antinfiammatorie, riducono il senso di pesantezza e gonfiore dell’apparato gastrointestinale e, nella medicina tradizionale, costituiscono un ottimo rimedio per il mal di testa, le coliche e la stanchezza.

Nella medicina tradizionale cinese e indiana, i semi di coriandolo costituiscono un rimedio per problemi molto comuni: infiammazioni gastrointestinali, emorroidi, difficoltà di digestione, dissenteria, ma anche disturbi del tratto urinario, tosse e perfino varicella. Per quanto l’efficacia del coriandolo in ambito medico non sia ancora mai del tutto provata, i suoi effetti benefici sull’apparato digerente sono piuttosto noti.

Grazie all’intensità dell’aroma, l’olio essenziale tratto dai semi di coriandolo viene utilizzato anche come ingrediente per la preparazione di incensi e profumi e come eccipiente in alcuni prodotti farmaceutici. Inoltre, pare che i semi di coriandolo abbiano un effetto fungicida e che contribuiscano ad eliminare i metalli pesanti dall’organismo.

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Come si coltiva il coriandolo

Coltivare il coriandolo è abbastanza semplice, con un po’ di cura e di passione è possibile ottenere risultati eccellenti, sia in giardino che in vaso. La pianta del coriandolo richiede un terriccio ricco di fosforo, azoto e potassio, perfettamente drenato e sempre ben irrigato. In campo aperto si consiglia di procedere con la semina in primavera, quando la temperatura si alza, mentre in vaso si può procedere in qualsiasi stagione.

È importante concimare il terreno per fare sì che non vengano mai a mancare gli elementi nutritivi indispensabili per lo sviluppo della pianta, e in particolare l’azoto. Se in terreno fosse troppo argilloso, si consiglia di aggiungere ghiaia o sabbia, mentre in vaso è opportuno disporre il materiale drenante sul fondo.

Le piante di coriandolo prediligono una temperatura mite, intorno ai 20° C e una posizione esposta il più possibile al sole. Le piantine sono pronte per l’uso quando hanno raggiunto una ventina di centimetri di altezza, utilizzando le foglie situate più in basso. I piccoli frutti del coriandolo sono ottimi per preparare un’eccellente tisana digestiva, contengono ognuno un unico seme, che può germinare anche ad alcuni anni di distanza: per tale ragione, si consiglia di conservarne sempre una parte, al fine di ottenere facilmente nuove piante.

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