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Il suo nome non è così noto se non ai veri appassionati di tè: il Sakura tea è un tè particolarmente aromatico, che viene prodotto con i boccioli di fiori di ciliegio.
Sakura (桜), infatti, in Giappone è il nome del fiore dell’albero del ciliegio: non per niente, l’aroma intenso e delicato di questo tè non può che riportare alla memoria tiepide giornate primaverili, nelle quali spuntano i fiori di ciliegio e riempiono l’atmosfera di colori.
Sakurayu era il termine utilizzato in Giappone per l’infuso di fiori di ciliegio, ma con il tempo è stato sostituito dal termine Sakuracha, che è una sorta di unione tra il termine Sakura e Cha (茶), che significa, appunto, tè.
Tuttavia, non si tratta di un semplice tè, ma di qualcosa di molto più caratteristico.
Il Sakura tea viene preparato attraverso l’aggiunta di boccioli di fiori di ciliegio. Non si tratta di boccioli freschi, o secchi, come siamo abituati a vederli nei tè aromatizzati.
Per la loro preparazione, infatti, viene seguito uno specifico trattamento. I fiori di Sakura vengono conservati sotto sale, immersi nel caratteristico aceto di prugne giapponese, denominato Umeboshi.
Questi petali vengono poi messi in acqua calda dove si dispiegano e salgono in superficie galleggiando. Prima di metterli in infusione, è necessario togliere del tutto il sale, lasciandoli in ammollo in acqua fredda.
Tutte queste operazioni non consentono solo di avere un tè con un aroma delicato e profumato, ma offrono un effetto scenico particolarmente pregevole. Talvolta, i fiori di Sakura vengono immersi nello zucchero offrendo un sapore ancora più dolce.
Non sono necessari molti fiori: pochi di questi boccioli sono sufficienti a sprigionare l’aroma dolce del ciliegio, regalando note profumatissime che si fondono con il sapore aspro e salato dell’aceto di prugne.
I fiori di Sakura rappresentano una vera e propria mania per i giapponesi che, tradizionalmente, li utilizzano per moltissimi prodotti: dai cosmetici ai profumi fino alle candele e, appunto, al tè, l’aroma di ciliegio è particolarmente apprezzato nel paese del Sol levante.
Ma c’è di più: l’utilizzo del tè Sakura è legato a una ricorrenza, ovvero l’Hanami (花見), che avviene proprio in primavera. Questo termine significa letteralmente “guardare i fiori”, proprio nel senso di contemplare i fiori di ciliegio. In questo periodo dell’anno i giapponesi si concedono una pausa, dedicata all’osservazione della fioritura e organizzano pranzi all’aria aperta, spesso proprio sotto le fronde dei ciliegi in fiore.
Nella cultura nipponica, questo aspetto è particolarmente interessante perché unisce l’estetica giapponese con la contemplazione tipica della meditazione. Inoltre, osservare i fiori di ciliegio trasmette il senso della caducità della bellezza e della vita stessa. Per quanto belli siano i fiori di ciliegio, breve è la durata della loro vita. La fioritura si presenta come una intensa esplosione di profumi e colori, ma altrettanto brevemente si consuma, offrendo pochi giorni all’anno di splendore.
La primavera, inoltre, è un nuovo inizio: la ripresa della vita è di buon auspicio per la rinascita e la ripresa delle attività. Non per nulla in Giappone l’anno scolastico, che è organizzato in tre trimestri, con lunghe vacanze estive, inizia ad aprile per terminare a marzo dell’anno successivo.
Proprio per quest’insieme di significati che il Sakuracha accoglie in sé, viene utilizzato per alcune cerimonie, come per esempio nei matrimoni.
L’utilizzo di fiori di ciliegio non si riduce alla sola preparazione del Sakura tea, per quanto sia un tè particolarmente gradevole.
I fiori di ciliegio, infatti, vengono utilizzati anche per altri piatti, per esempio come ingrediente nelle zuppe o per preparare i Sakura Gohan. Si tratta di un riso mescolato con fiori di ciliegio salati e utilizzato spesso nei picnic preparati durante l’Hanami. Talvolta, il Sakura Gohan viene modellato negli stampi e servito come un tortino a forma di fiore.
Inoltre, altri piatti tipici prodotti con i fiori di ciliegio sono i Sakura Onigiri, polpette di riso, e il Sakura Anpan, panini ripieni di pasta di fagioli rossi ricoperti di fiori in salamoia.
Servire sotto gli alberi di ciliegio il tè Sakura è un piacere imprescindibile per chi ami la cultura nipponica. È perfetto per degli spuntini leggeri, in quanto è adattissimo ad essere servito con dessert. La leggera salatura del Sakuracha crea un piacevole contrasto con i dolci. In particolare, vengono abbinati al Sakura dolci tipici giapponese. Il wagashi è un dolce tradizionale giapponese utilizzato anche per la cerimonia del tè; il Daifuku è un dolce di riso ricoperto di pasta di azuki; Dorayaki è un altro dolce tipico composto da due dischi di Kasutera, una specie di pan di Spagna, e ripieni di anko, una salsa dolce prodotta con gli azuki, i fagioli rossi giapponesi; infine il Sakura Mochi è un dolce di riso avvolto in foglie di ciliegio in salamoia e ripieno di marmellata di azuki.
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