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Rooibos: il tè rosso che tè non è

Viene chiamato tè rosso o rosso africano ma in realtà un tè non è. Si chiama rooibos ed è un infuso sempre più conosciuto ed apprezzato anche nel nostro paese, anche se la sua origine è africana.

Nel continente africano, infatti, viene utilizzato molto ampiamente tanto da essere considerato la bevanda nazionale, mentre in Europa la sua diffusione è molto più recente.

Rooibos: che cos’è la bevanda africana

Il rooibos è una bevanda che si ottiene grazie all’infusione delle foglie dell’Aspalathus linearis, una pianta delle Fabacee che, nella lingua afrikaans viene appunto chiamata rooibos.

Grazie all’infusione in acqua bollente, si ottiene una bevanda di colore rosso ambrato e dal gusto leggermente dolce.

Esistono due varietà di questa pianta, quella rossa e quella verde, ma, proprio perché è più utilizzata quella rossa, anche la bevanda viene chiamata tè rosso o rooibos rosso. La sua analogia con il tè è dovuta anche al tipo di infuso e al fatto che, come quest’ultimo, contiene numerosi principi nutritivi.

La foglia dell’Aspalathus linearis, infatti, è ricca di flavonoidi, antiossidanti che hanno numerose proprietà benefiche.

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Tè e rooibos: che differenza c’è

La differenza principale tra tè e rooibos è che sono due infusi ottenuti da foglie di piante diverse. Infatti, tutte le varietà di tè traggono origine dalla Camellia Sinensis Sinensis mentre il rooibos viene appunto preparato con la pianta africana.

Sebbene siano entrambe bevande dalle numerose proprietà nutritive e abbiano un metodo di preparazione analogo, hanno alcune differenze sostanziali.

  • Il rooibos non contiene caffeina. Si tratta di una differenza piuttosto importante, che permette di consumare questa bevanda senza preoccuparsi degli effetti collaterali della caffeina che, invece, è presente sia nel tè verde sia nel tè nero.

  • Il rooibos contiene una scarsa quantità di tannini. Anche questa è una differenza importante ma che incide prevalentemente sul sapore: il gusto caratteristico e astringente del tè, soprattutto in alcune varietà come il tè verde, è influenzato dalla presenza di tannini. Il rooibos, invece, ne contiene una quantità notevolmente inferiore, motivo per cui ha un gusto dolce che non si deteriora se viene lasciato in infusione troppo a lungo.

Per quanto riguarda, invece, le analogie tra le due bevande, studi scientifici hanno dimostrato che gli antiossidanti contenuti nel rooibos hanno un’azione analoga rispetto a quella compiuta da tè nero e tè verde.

Rooibos: tutte le proprietà della bevanda africana

Il rooibos negli ultimi anni ha avuto una notevole diffusione anche nel nostro continente. In particolare, uno dei motivi che probabilmente ha influito maggiormente sull’apprezzamento da parte di molte persone consiste nella presenza di principi nutritivi che lo rendono benefico per la salute e l’assenza di caffeina, i cui effetti collaterali possono causare fastidi ad alcune persone.

Sebbene il tè, infatti, sia una bevanda che fa bene alla salute, è altrettanto vero che la concentrazione di caffeina per qualcuno può costituire un problema, soprattutto in relazione all’insonnia, all’ansia e all’eccitazione che può provocare.

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  • Presenza di polifenoli: nel rooibos sono presenti questi antiossidanti, che hanno proprietà antinfiammatorie e antivirali, e che hanno un’importante funzione di contrasto rispetto all’azione dei radicali liberi. Inoltre, hanno un effetto di protezione dell’organismo, in quanto rinforzano le difese immunitarie.

  • Contiene quercitina: si tratta di un bioflavonoide particolarmente efficace nella cura del raffreddore. Inoltre, ha una azione antivirale: proprio recentemente uno studio pubblicato dal CNR ha ipotizzato che questa molecola di origine naturale abbia un effetto da inibitore del virus responsabile del covid-19. Sebbene sia presto per avere certezze, è comunque un dato di fatto che la quercitina ha una importante l’azione di contrasto ai virus. Inoltre, la quercitina è molto utile nella prevenzione di disturbi cardiocircolatori, grazie alla sua capacità di inibire la produzione di colesterolo “cattivo” (LDL) e di favorire la produzione di colesterolo “buono” (HDL).

  • Migliora la qualità della pelle e dei capelli: la presenza massiccia di antiossidanti contribuisce a combattere l’invecchiamento della pelle, riducendo la formazione di rughe e altri segni dell’età. Inoltre, combatte gli inestetismi, come eczemi, irritazioni, dermatiti, etc. Per chi ha la pelle delicata, riduce il rischio di arrossamenti e infiammazioni cutanee. Recentemente si è scoperto che ha effetti positivi anche nella cura dei capelli, che appaiono più lucidi e forti.

  • Ha effetti di contrasto alle allergie: grazie al contenuto di fenoli, non solo ha effetti interessanti come antinfiammatorio, ma combatte i sintomi causati dalle allergie. In alcune aree dell’Africa, è utilizzato come trattamento per i disturbi allergici come irritazioni cutanee, febbre da fieno, asma, bronchite e raffreddore allergico. Inoltre, ha un effetto di broncodilatatore che è particolarmente utile quando si presentano disturbi di tipo respiratorio.

  • Ha proprietà antispasmodiche: anche sotto questo punto di vista, nella cultura africana è considerato un toccasana. Viene utilizzato, infatti, per lenire il dolore causato dalle coliche o dai dolori allo stomaco, in particolare quando sono accusati dai bambini.

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