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Che il peperoncino sia una spezia molto piccante non è certo una novità. È risaputo da che questa spezia porta con sé come prima caratteristica proprio quella della piccantezza. Tuttavia, è altrettanto vero che non tutti i peperoncini sono piccanti allo stesso modo. Anzi, ogni anno viene definito qual è il peperoncino più piccante al mondo.
Si tratta di una vera e propria classifica che utilizza come scala di riferimento, per definire quale sia il peperoncino più piccante, la scala Scoville, che prende il nome dal suo inventore.
La scala scoville venne inventata da un chimico statunitense di nome Wilbur Lincoln Scoville.
La scala Scoville misura la piccantezza del peperoncino basandosi sulla quantità di capsaicina, ovvero il principio attivo contenuto nel peperoncino, che è responsabile della piccantezza di questa spezia.
Dopo i primi esperimenti condotti da Scoville per valutare la diluizione della capsaicina, in seguito sono state inventate delle macchine in grado di registrare in maniera accurata la piccantezza del prodotto.
Ogni anno questa scala viene aggiornata inserendo i peperoncini prodotti durante l’anno e valutandone il contenuto di capsaicina. L’unità di misura è la Scoville Heat Unit (SHU) e la scala parte della gradazione 0-100 SHU e sale fino a 15-16 milioni SHU, corrispondenti alla capsaicina pura.
La capsaicina è un principio chimico presente in molte piante che fanno parte del genere Capsicum, ovvero la pianta del peperoncino. Questa sostanza è molto irritante e crea una sensazione di pizzicore e di bruciore nel momento in cui entra a contatto con le mucose.
Essa è presente in concentrazioni maggiori nei semi della pianta e nei frutti, ovvero nelle bacche, ed è responsabile del sapore piccante del peperoncino. Maggiore è la concentrazione di questa sostanza, maggiore sarà la piccantezza. Nei peperoni e nei peperoncini dolci, che sono simili da un punto di vista botanico al peperoncino, questa sostanza è presente ma è contenuta in una misura minore. Oltre ad essere particolarmente interessante dal punto di vista organolettico, questa sostanza ha effetti sull’organismo come per esempio la sua capacità di provocare la liberazione di endorfine, soprattutto se viene consumata in quantità elevate.
Grazie a ciò ha un’attività analgesica ed eccitante, ma in quantità eccessive può anche creare disturbi, pertanto, va usata con moderazione. Ci sono studi scientifici che dimostrano come la capsaicina può essere utilizzata come antinfiammatorio, come analgesico e come antidolorifico e avere delle funzioni interessanti anche nell’attività antitumorale. In quest’ultimo caso, tuttavia, gli studi eseguiti fino ad ora sono stati effettuati solamente in vitro per cui la ricerca non è ancora giunta al termine.
La classifica dei peperoncini più piccanti al mondo non è statica, ma viene aggiornata saltuariamente, in quanto a seconda delle annate può esserci una concentrazione maggiore o minore di capsaicina.
Dopo aver ottenuto nel 2013 il Guinness dei Primati per la sua assoluta piccantezza, nel 2018 ha battuto il proprio record salendo a oltre 2,2 milioni SHU.
Per quanto sia un peperoncino molto piccante – si calcola che sia ben 200 volte più piccante del Jalapeno – coloro che hanno avuto il coraggio di assaggiarlo sostengono che abbia un sapore fruttato.
Si tratta di un incrocio tra un Ghost Pepper e un Red Habanero ed è riconoscibile per la sua coda appuntita che sembra un pungiglione.
Con oltre 2 milioni SHU al secondo posto si attesta il Moruga Scorpion, un peperoncino originario di Trinidad e Tobago, il suo nome, infatti, deriva da Moruga, un piccolo centro situato a sud dell’isola. Nel 2012 è stato il peperoncino più piccante al mondo, superato tuttavia l’anno seguente dal Carolina Reaper.
Ha la forma tonda, con le dimensioni di una pallina da golf. Al suo interno contiene una placenta ricca di oli e semi, ricchissimi di capsaicina.
Sebbene sia solo al terzo posto di questa speciale classifica di piccantezza, il 7 Pot Douglah è al primo posto tra i peperoncini non rossi. Infatti, il suo colore è marrone.
Fa parte della famiglia dei Trinidad, tanto che può essere chiamato anche Trinidad Douglah. Originario dell’America del Sud, ha dimensioni maggiori rispetto al Carolina Reaper e al Moruga Scorpion, con una forma allungata che può raggiungere i 5 centimetri.
Quarto in graduatoria tra i peperoncini più piccanti al mondo, è il risultato di un incrocio tra il 7 Pod Trinidad e il Naga Morich. Il suo colore, durante la maturazione, varia dal verde al giallo ma, una volta maturo, assume un bel colore rosso intenso. Ha una forma quadrato di circa quattro centimetri per lato ed è riconoscibile grazie alla pelle rugosa, simile a quella del Carolina Reaper.
Il nome 7 Pod, che condivide con altri peperoncini della stessa specie, deriva dal fatto che si calcola che sia sufficiente a condire ben 7 pentole di stufato.
Sebbene sia solo al terzo posto di questa speciale classifica di piccantezza, il 7 Pot Douglah è al primo posto tra i peperoncini non rossi. Infatti, il suo colore è marrone.
Fa parte della famiglia dei Trinidad, tanto che può essere chiamato anche Trinidad Douglah. Originario dell’America del Sud, ha dimensioni maggiori rispetto al Carolina Reaper e al Moruga Scorpion, con una forma allungata che può raggiungere i 5 centimetri.
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