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Fin dalle più lontane origini, la meditazione e il tè conservano un legame profondo. La leggenda narra che la bevanda più famosa del mondo anticamente si diffuse in tutta la Cina e il Giappone grazie ai monaci buddisti, che furono tra i primi consumatori del tè.
I monaci, infatti, avevano l’abitudine di sorbire questa bevanda durante le loro lunghe meditazioni, grazie al fatto che il tè li aiutava a rimanere svegli.
Ma non si tratta solo di questo: la cultura del tè assume un significato profondissimo, che parte dalla coltivazione vera e propria e culmina nel nutrimento dello spirito.
L’antica cerimonia giapponese del tèera un vero e proprio rituale che faceva parte della meditazione Zen. Tutta quanta la cerimonia, infatti, veniva svolta dando particolare rilievo alla consapevolezza: ogni gesto, ogni passaggio si svolge concentrandosi su di esso e vivendo il presente, cercando di percepire anche i più piccoli particolari e dettagli.
Il rispetto del rituale da parte dei commensali rientra in quest’ottica, affinché nulla turbi l’atmosfera e si possa rimanere concentrati in uno spazio confortevole e raccolto.
Il tè, che probabilmente in origine aveva la funzione di tenere svegli durante la meditazione, col passare del tempo ha assunto un significato simbolico. Il tè e il piccolo pasto che vengono serviti durante la cerimonia sono un simbolo di accoglienza e affettuosità.
La cerimonia del tè, così come codificata dal monaco buddista Sen no Rikyū, si basa su quattro principi fondamentali, che non possono mai essere trascurati nelle varie fasi del rito né dal cerimoniere né dagli ospiti.
Armonia Wa (和): si tratta di un principio importantissimo, che definisce il legame esistente tra colui che ospita e gli invitati alla cerimonia e rappresenta le interazioni tra le persone. Dal un punto di vista della realizzazione del rito, l’armonia è rappresentata dal gesto di offrire il tè: si tratta di una condivisione che supera il semplice gesto materiale ma che rappresenta la vera coesione tra i partecipanti al rito.
Rispetto Kei (敬): questo principio fa riferimento alla capacità costruire una relazione e accettare gli altri, anche nel momento in cui non ci si trova di comune accordo. Rispettare le diversità e comprendere il punto di vista altrui permette di vivere in pace in comunione. La cerimonia del tè rappresenta simbolicamente la capacità di prendersi cura degli altri e degli oggetti della cerimonia avendone rispetto. Utilizzare e trattare tutti gli utensili allo stesso modo, indipendentemente dalla loro funzione e dal loro valore, è il paradigma del comportamento da utilizzare anche con le persone, le quali meritano rispetto al di là del loro ceto sociale e delle loro caratteristiche.
Purezza Sei (清): gli abiti bianchi, gli spazi ordinati, la cura dell’aspetto estetico sono simbolo della purezza interiore attraverso cui si può aprire il cuore agli altri. Un cuore puro si mostra poco appariscente, ma essenziale e semplice.Tuttavia, all’interno della filosofia Zen non si fanno discriminazioni tra ciò che è puro e ciò che è impuro, in quanto entrambi contribuiscono a formare la realtà. Liberarsi dalle impurità è un gesto simbolico che ha la funzione di liberare la mente dalle preoccupazioni.
Tranquillità Jaku (寂): è il punto di arrivo della meditazione Zen, ma allo stesso tempo è punto di partenza per poter mettere in pratica gli altri principi costituzionali e ripartire con il cuore puro. Si tratta di uno stato di benessere durante il quale si può mettere in pratica l’altruismo e completare la cerimonia in piena armonia.
I gesti della cerimonia del tè racchiudono in sé il quattro principi costituzionali. Per poter partecipare alla cerimonia e, tanto più, organizzarla, è indispensabile conoscere i rituali e seguire i corretti metodi di preparazione.
Esistono ben quindici passaggi che vanno seguiti scrupolosamente: sebbene per chi non ne sia pratico possa sembrare una cerimonia molto complicata, in realtà non lo è affatto, tanto che è diventata sempre più conosciuta anche nella cultura occidentale. L’armonia e il benessere che aleggiano nelle stanze del tè sono il miglior modo per rendere piacevole la cerimonia e per permettere che continui a praticare anche ai giorni nostri.
Anche nella cultura occidentale si è man mano diffusa la meditazione, come pratica utile a raggiungere il benessere psico-fisico. Pur con i normali adattamenti ad un tipo di cultura diverso da quella originaria, oggi la meditazione e la mindfulness sono praticate da moltissime persone anche in Occidente.
Spesso si trovano workshop in cui vengono organizzati momenti di meditazione con il tè: il momento in cui si gusta il tè diventa simbolo di vero relax. L’esperienza sensoriale di sorbire la bevanda permette di concentrarsi sul presente e vivere l’attimo con attenzione e consapevolezza: insomma, un vero momento zen.
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