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Il tè è sicuramente la bevanda più diffusa al mondo, seconda per consumo solo all’acqua. Si potrebbe quasi dire che non c’è luogo al mondo in cui il tè non sia conosciuto e apprezzato. A ciò si aggiunge il fatto che il tè ha una storia millenaria, assieme alla quale si sono diffuse credenze, miti e racconti.
Il fatto stesso che sia oggetto di una vera e propria cerimonia, con il trascorrere del tempo ha regalato a questa bevanda un alone di sacralità e di fascino antico. Tuttavia, si sono diffusi anche molti falsi miti sul tè, che spesso solo i veri appassionati di questa bevanda sono in grado di riconoscere e sfatare. Si tratta di false credenze che riguardano sia le caratteristiche della pianta e i benefici del tè, sia il modo di prepararlo.
Le credenze errate non riguardano solo la bevanda ma anche la pianta del tè. In particolare, vi è una credenza molto diffusa: molti pensano, infatti, che le diverse varietà di tè provengano da piante diverse.
La foglia del tè, invece, ha origine sempre dalla stessa pianta la Camellia Sinensis . È pur vero che nel corso degli anni sono state selezionate delle varietà di pianta più adatte alla preparazione dei diversi tè, ma quello che determina il risultato è la lavorazione e, in particolare, il grado di fermentazione. I tè verdi, per esempio, sono tè che non hanno subito processo di fermentazione.
Che il tè faccia bene alla salute è ormai risaputo: i principi attivi contenuti nella foglia della Camellia Sinensis Sinensis sono ricchissimi di flavonoidi, antiossidanti che rallentano l’invecchiamento cellulare.
Tuttavia, non sempre sono del tutto chiare le caratteristiche e i benefici di questa bevanda e circolano numerosi falsi miti a proposito.
Sebbene spesso venga chiamata teina per assonanza con il nome del tè, in realtà è caffeina, così come avviene nel caffè, sebbene in quantità minori rispetto a quest’ultimo. Tutte le varietà di tè la contengono, sia il tè verde sia il tè nero. Tuttavia, la rilasciano in modo diverso: il tè nero ha un rilascio immediato, mentre nel tè verde è molto più lento, per questo si ha la sensazione che con il tè nero ci sia più caffeina.
Il tè contiene molti antiossidanti, che hanno numerosi benefici per la salute. L’aggiunta di limone, grazie al suo contenuto di acido citrico, non ne ostacola l’azione, anzi ne permette un migliore assorbimento. Recenti studi avrebbero dimostrato che anche l’aggiunta del latte non interferisce sull’attività benefica del tè.
Bere un tè caldo, soprattutto nelle fredde giornate invernali, è molto piacevole. Ma ciò non significa che il tè freddo non contenga gli stessi principi attivi del tè caldo. Se viene fatta correttamente l’infusione a freddo, il tè freddo offre gli stessi benefici del tè caldo.
In realtà il tè ha una funzione di regolazione della flora intestinale tale da prevenire le infezioni intestinali e da combattere la diarrea: forse per questo si sono confusi i suoi effetti e si è diffusa l’idea che provocasse stipsi. Alcune varietà proteggono il fegato e aiutano la digestione, favorendo l’attività metabolica epatica e il passaggio intestinale.
Anche nella preparazione del tè e nell’uso degli strumenti ci possono essere credenze errate. In questo caso, il rischio è di una preparazione che non rispetta le caratteristiche organolettiche della foglia e che può dare origine a una bevanda scialba, oltre che meno ricca di principi nutritivi benefici.
Anche nella preparazione del tè e nell’uso degli strumenti ci possono essere credenze errate. In questo caso, il rischio è di una preparazione che non rispetta le caratteristiche organolettiche della foglia e che può dare origine a una bevanda scialba, oltre che meno ricca di principi nutritivi benefici.
Senza dubbio il tè in bustina è molto più diffuso di quello sfuso sia per motivi di praticità sia per motivi economici. Ciò non significa, però, che anche la qualità sia altrettanto buono.
Prima di tutto, la bustina obbliga il tè a rimanere in uno spazio molto limitato e non può espandersi a sufficienza: pertanto, durante l’infusione non vengono rilasciate del tutto gli effluvi della foglia.
Inoltre, spesso le foglie utilizzate sono quelle di scarto e la qualità in generale della bevanda non può raggiungere quella del tè prodotto con foglie sfuse.
L’infusione a freddo è una preparazione particolare, diversa da quella del tè caldo. Infatti, se il tè caldo viene poi fatto raffreddare perde le sue qualità organolettiche.
L’infusione a freddo, invece, prevede che le foglie del tè vengano messe in infusione nell’acqua fredda e lasciate per alcune ore, in modo che l’infusione possa avvenire correttamente.
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