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Estinzione cacao: l’allarme è stato lanciato e gli amanti del cioccolato sono stati avvertiti.
Tra poco più di quindici anni il cioccolato potrebbe diventare un cibo rarissimo, esclusivamente per le tasche dei ricchi.
Questo è ciò che ha annunciato la geopolitologa francese Virginie Raisson, secondo la quale il cacao sarebbe a rischio di estinzione.
L’aumento costante di consumo di questo prodotto e il cambiamento climatico sarebbero le cause principali di quella che per molti consumatori abituali di cioccolato potrebbe essere considerata una vera apocalissi: l’estinzione cacao.
La geopolitologa francese ha presentato la sua preoccupante tesi nel libro “2038 Atlante sui futuri del mondo”, opera edita da Slow food, nella quale la Raisson spiega come i cambiamenti climatici, combinati con quelli socio-economici, influiscano in modo drammatico sul nostro prossimo futuro.
L’esperta ha analizzato le abitudini alimentari e ha scoperto un aumento esponenziale del consumo di cacao. Nella sola Cina tra il 2010 e il 2014 si ha avuto un incremento del 75%. Contemporaneamente i cambiamenti climatici stanno portando alla diminuzione della produzione. La responsabilità è da ricercare nella riduzione di aree tropicali piovose: il cacao richiede una notevole umidità e molta pioggia.
La diminuzione della quantità di fave di cacao disponibili e il corrispondente aumento dei costi potrebbe indurre le industrie del cioccolato a sostituire il cacao con altri ingredienti. Da quelli più sani, come frutta secca, riso, latte, si passa a quelli più dannosi per la salute, come zucchero e oli.
Il rischio è che il cioccolato di qualità assuma dei costi insostenibili per la maggior parte dei consumatori, mentre il cioccolato più economico divenga di bassissima qualità, sia a livello di caratteristiche organolettiche sia per il benessere di chi lo consuma.
Insomma, tutti fattori che potrebbero avere un reale effetto negativo e indurre un significativo rischio che la drammatica estinzione cacao possa effettivamente verificarsi.
Attualmente vengono prodotte tre qualità di cacao:
Il criollo è la qualità più pregiata ma anche la più rara. La pianta del cacao criollo è molto delicata e si lascia attaccare facilmente da parassiti, pertanto viene colpita facilmente da patologie da cui non riesce a difendersi. Solo una percentuale molto ridotta di cacao che viene prodotta è di questo tipo ed è molto costosa. Viene coltivata in qualche ridotta area del Venezuela, della Colombia e del Perù.
Il cacao forastero è invece la varietà di cacao più robusta e diffusa, tanto che si calcola che circa il 90% di cacao prodotto sia di questo tipo. Nonostante sia meno pregiata, gran parte delle coltivazioni, soprattutto quelle africane, sono di questo tipo. Sebbene meno costoso, coltivare piante di questa varietà offre maggiori garanzie di successo.
Il cacao trinitario è un ibrido creato dalle altre due varietà. Ottenuta l’ibridazione quasi per caso dopo una catastrofe naturale che aveva distrutto le coltivazioni di criollo nell’isola di Trinidad, oggi rappresenta una buona soluzione. Si tratta di una pianta dalle ottime caratteristiche organolettiche che, comunque, risulta più resistente del criollo.
Così come l’ibridazione del criollo ha dato risultati interessanti, puntare a sviluppare semi di cacao adatti al cambiamento climatico potrebbe essere una risposta interessante per scongiurare l’estinzione cacao.
Il cacao non è solo un ingrediente prezioso per le cucine di tutto il mondo, ma è anche il risultato di una pianta considerata sacra dagli antichi. Non per niente la storia del cacao è così lunga e interessante.
La scomparsa del cacao, dunque, risulterebbe una perdita gravissima tanto per gli amanti del cioccolato quanto per le tradizioni che esso porta con sé.
La stessa Raisson nel suo libro, in merito all’estinzione cacao, traccia la via verso una speranza di salvare il cioccolato: le innovazioni nel campo della ricerca e della tecnologia potrebbero essere in grado di creare un seme di cacao tale da adattarsi ai cambiamenti climatici, in modo da ostacolare la possibile estinzione della pianta.
In Africa e in Europa già attualmente sono al lavoro diverse istituzioni pubbliche e private che si stanno prodigando per ottenere un prodotto resistente. Tuttavia, al momento il prodotto ottenuto non sarebbe all’altezza delle aspettative.
Inoltre, sempre la Raisson, consiglia di aumentare le retribuzioni dei produttori di cacao in modo che essi stessi abbiano la possibilità di investire su un prodotto di qualità e sugli strumenti necessari per migliorare la produzione.
Infine, sensibilizzare i consumatori affinché con la loro protesta spingano i grandi brand dell’industria del cioccolato ad attivarsi per realizzare progetti sostenibili, così come già avvenuto nei confronti dell’olio di palma.
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