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Il cumino è una spezia tra le più conosciute, il cui uso era frequente fin dall’antichità. Si narra che addirittura gli Ebrei lo utilizzassero per pagare la decima e che nel Medioevo fosse usato come moneta di scambio per permettere agli schiavi di affrancarsi.
L’uso in cucina del cumino interessa molte culture culinarie: in particolare è molto usato nell’area nordafricana, tanto che lo si trova in molte ricette tipiche, come il couscous, o nelle miscele di spezie come il curry o il ras el hanout.
Nella cucina francese, invece, viene spesso usato per insaporire alcuni tipi di formaggi, come il Munster. Questa abitudine, tuttavia, viene ripresa anche in altre culture europee, per esempio nei formaggi olandesi come l’Edam o il Gouda.
Oltre al sapore adatto a dare un tocco di personalità a molti piatti, il successo del cumino è legato anche alla elevata quantità di proprietà benefiche.
Il cumino è prodotto utilizzando i semi che si ricavano da una pianta erbacea, il Cuminum Cyminum, detto anche comunemente Cumino romano.
La pianta del cumino è originaria dell’Asia Minore, come sarebbe testimoniato dalla presenza di resti di semi di cumino in alcuni siti archeologici. Nell’antichità era molto apprezzato, soprattutto nella cultura romana e greca, tanto che veniva usato comunemente a tavola come condimento per insaporire il cibo. Il suo successo proseguì nel Medioevo, probabilmente anche in relazione ai suoi effetti benefici, per i quali questa spezia veniva utilizzata non solo in cucina ma anche come rimedio.
Col tempo, nella nostra cultura il suo uso diminuì, sopraffatto da altre spezie. Rimase comunque nelle culture arabe e, con la diffusione dei piatti come il couscous in tutto il mondo, recentemente ha ripreso ad essere utilizzato anche nel mondo occidentale.
Sebbene il cumino sia uno solo e venga prodotto dalla pianta del cumino, esistono delle altre piante con le quali talvolta viene confuso:
Per chi si chiedesse a cosa serve il cumino, va detto che i benefici del cumino sono molto numerosi, tanto che i suoi semi sono ampiamente utilizzati nella medicina tradizionale per curare un’ampia varietà di patologie, grazie alle sue proprietà terapeutiche.
Che le spezie abbiano molto effetti benefici non è una novità. I semi, così come le altre parti delle piante, per esempio foglie, fiori, rizomi, radici, etc., sono ricchi di nutrienti che servono alla pianta stessa a sopravvivere e a difendersi dagli attacchi esterni poiché, a differenza degli animali, non può muoversi.
Non fa eccezione il cumino: studi scientifici dimostrano che gli antiossidanti presenti nei semi del Cuminum Cyminum inibiscono la formazione di radicali liberi che sono causa dell’invecchiamento cellulare.
I semi di cumino hanno una elevata quantità di elementi nutritivi: contengono, infatti, elevate quantità di grassi (soprattutto monoinsaturi), proteine e fibre alimentari. Inoltre, sono ricchi di vitamine B ed E e contengono diversi minerali, tra cui il ferro.
Tra i benefici del cumino, ha una particolare importanza la capacità di stimolare la digestione. Già tradizionalmente questo effetto era noto ed è stato dimostrato considerando che i semi di cumino hanno un effetto sugli enzimi digestivi del pancreas e della mucosa intestinale. La sua assunzione regolare presenta un effetto positivo sulla riduzione del gonfiore intestinale e delle coliche intestinali.
Studi scientifici hanno dimostrato che i semi di cumino hanno un effetto ipoglicemizzante: un regime alimentare arricchito con cumino su pazienti diabetici per 8 settimane ha mostrato effetti positivi con una riduzione dell’iperglicemia e della glicosuria. Per questo motivo, si consiglia di utilizzarlo durante in pasti sia per chi soffre di diabete ma anche con funzione preventiva.
Anche la capacità del cumino di ridurre le infiammazioni era già nota nell’antichità. Si è scoperto come nell’olio essenziale di cumino siano presenti costituenti come la cuminaldeide che sarebbero in grado di ridurre le infiammazioni.
I nutrienti del cumino hanno la funzione di abbassare naturalmente il colesterolo. Grazie a quello effetto, si hanno ricadute positive anche sulla circolazione sanguigna e sul funzionamento dell’apparato cardiocircolatorio. Inoltre, ha anche la capacità di ridurre l’ipertensione. È stato, infatti, dimostrato che nelle cavie l’assunzione orale per 9 settimane di cumino è in grado di ridurre la pressione sistolica dei soggetti ipertesi.
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