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La Camellia sinensis, detta pianta del tè, è la pianta da cui si ottengono le foglie che vengono messe in infusione per fare il tè.
Si tratta di un arbusto legnoso che cresce spontaneamente in Asia ma che attualmente è stato importato in varie parti del mondo, proprio per la grande richiesta delle sue foglie. Il tè, infatti, in particolare quello verde, è una delle bevande più consumate al mondo.
Molte persone si chiedono se sia possibile coltivare la Camellia sinensis in casa. Per quanto sia una pianta delicata e adatta a climi miti, se si tiene conto delle condizioni climatiche e se si seguono le corrette operazioni, l’operazione può riuscire egregiamente.
Molto diffusa in Cina e in Giappone, la pianta del tè verde si può coltivare anche in altre aree del mondo, in particolare quelle con clima tropicale e subtropicale. Essa predilige un clima fresco e mite e non ama le temperature troppo rigide, che possono provocare la morte della pianta.
Perché la pianta di sviluppi correttamente, è importante che il suolo sia acido e permeabile e che non vi siano ristagni d’acqua. La temperatura ideale è compresa tra i 10° e i 30°: le zone dove il clima non scende al di sotto di quella temperatura sono le più consigliate. Per quanto possa sembrare strano, vi sono zone coltivate a Camellia sinensis anche ad una altitudine superiore ai 2500 e proprio in queste aree si trovano le varietà più pregiate.
La pianta del tè è molto longeva e può sopravvivere molte decine di anni e, nei casi migliori, può avere una vita che va oltre il secolo.
Scegliere i semi del tè è una operazione delicata e piuttosto importante: i semi che si pianteranno infatti devono essere freschi, perché tendono a seccarsi molto in fretta e non germogliano più. Prima di piantarli in terra devono essere fatti germogliare tenendoli in acqua per due o tre giorni. Solo a quel punto possono essere trasferiti in vaso. La quantità d’acqua in cui immergerli non deve però essere esagerata: quelli che vengono a galla devono essere buttati.
Una volta che i semi sono pronti per essere seminati, si deve procedere alla preparazione del terreno, che deve essere acido e privo di calcio. Una volta preparato il terriccio, si dovrò procedere alla vera e propria semina, inserendo i semi nella terra con una leggera inclinazione, senza infilarli troppo in profondità.
Per avere più probabilità che la semina abbia successo e che le piante possano germogliare, è importante garantire alla pianta una certa temperatura, soprattutto nei primi giorni dopo aver seminato. Nei primi quindici giorni è importante che la temperatura resti costantemente tra i 20° e i 25°, inoltre è consigliato porre il vaso in una posizione soleggiata e fresca.
La semina può essere fatta in qualsiasi momento dell’anno, anche se il momento più consigliato è verso la fine dell’inverno.
La Camellia sinensis cresce prevalentemente nelle aree subtropicali, dove trova clima e terreno adatto. Se si decide di coltivarla a casa propria, è preferibile coltivarla in vaso anziché in terra.
Nel vaso è più semplice avere il controllo della composizione del terreno ed è meno complicato mantenere la giusta temperatura ambientale e la giusta luce. Inoltre, anche la quantità d’acqua va regolata scrupolosamente: i ristagni d’acqua sono dannosi ma, allo stesso tempo, è importante che venga bagnata a sufficienza soprattutto durante le giornate più calde e afose.
La semina in vaso permette anche di spostare la pianta nella situazione più confortevole ad essa: durante l’inverno può essere una buona idea quella di proteggerla dal freddo lasciandola in casa, davanti a una finestra. Dalla primavera in poi, quando le temperature non scendono più al di sotto dei 10°, il vaso si può spostare in giardino, in una zona assolata e fresca.
Di solito dopo 3-4 anni dalla semina inizia la sua vita produttiva, mentre la vita media in vaso si aggira attorno ai 10 anni.
Una volta che la pianta sarà spuntata, bisognerà averne una cura particolare, in quanto la Camellia sinensis è facilmente attaccabile da alcune malattie che possono causarne la morte.
Mantenere la pianta sana e forte è il metodo migliore per evitare che venga attaccata dai funghi, come la glomerella cingulata, che provoca l’apoplessia, o la ciborinia camelliae, fungo tipico proprio di questa pianta.
Garantire una adeguata aerazione è fondamentale per evitare anche se ci formino muffe sulle foglie.
Un errore piuttosto comune, che può essere letale alla Camellia, è quello di coprire le radici quando spontaneamente escono dal terreno. Quindi, nel caso ci si accorga di radici superficiali, non va aggiunta altra terra.
Una buona idea è invece quella di coprire il terreno con un telo pacciamante o con aghi di pino, in modo da garantire la giusta aerazione al terriccio, evitando i ristagni di acqua.
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