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Praticità o gusto? Come scegliere tra bustina del tè e tè sfuso

La bustina del tè ha una origine piuttosto recente. Tradizionalmente la preparazione del tè, infatti, avviene con le foglie messe in infusione nell’acqua tramite il colino.

Oggi esistono due fazioni contrapposte, tra chi sceglie la praticità della bustina e chi, invece, non può fare a meno del classico filtro nel quale le foglie vengono poste solo al momento dell’infusione.

In realtà, non si tratta solo di gusti personali, ma di una vera e propria filosofia.

Bustina del tè: la storia

Forse non tutti sanno che la bustina del tè ha una origine piuttosto recente. Quello che però non è del tutto chiaro è chi sia stato l’inventore e quando questo strumento si sia diffuso.

Le opinioni sulla creazione della bustina del tè sono due.

  • Una leggenda narra che nel lontano 1908 un importatore di tè newyorkese, Thomas Sullivan, inviò ai suoi clienti dei campioni di tè, inserendoli in bustine di seta.
    Coloro che ricevettero l’omaggio, non avendo informazioni su come usarlo, lo immersero direttamente nell’acqua calda, inventando involontariamente la teabag. I clienti apprezzarono il dono e aumentarono gli ordini, tuttavia quando ricevettero il tè sfuso, si lamentarono, tanto che Sullivan dovette d’abitudine commercializzare il tè in sacchetti.

  • Altre storie raccontano come alcuni anni prima, a Milwaukee, Roberta C. Lawson e Mary Molaren, nel 1901, avrebbero depositato un brevetto per l’invenzione di un portafoglie di tè, che aveva la funzione di risparmiare le foglie. L’obiettivo era quello di non mettere troppe foglie nella teiera, ma di immergere nella tazza solo quelle di cui si avrebbe avuto una reale necessità.

Per ottenere buoni risultati, era necessario evitare che le foglie di tè venissero a contatto con la bocca di chi lo beveva: da lì la creazione del portafoglie.

Sebbene sia realmente esistito un commerciante di tè di nome Sullivan, non è del tutto certo che effettivamente la sua involontaria invenzione possa aver dato un impulso alla produzione di tè in bustina. Allo stesso modo, non si sa se le tea bag di Lawson e Molaren abbiano avuto un seguito.

Quello che, invece, è sicuro, è che nel ventesimo secolo si diffuse capillarmente la l’utilizzo della bustina di tè, tanto che negli anni ’20 in America il suo uso superò di gran lunga l’utilizzo del tè in foglia.

Col tempo, però, la qualità dei tè commercializzati in bustina è progressivamente diminuita, anche se i consumatori hanno continuato a scegliere questa forma, spesso attratti dalla sua comodità e praticità.

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Tè in bustina e tè sfusi: pro e contro

Chi è abituato a consumare tè in bustina probabilmente non ha idea del fatto che i tè sfusi hanno una qualità notevolmente migliore. Non si tratta solo di una questione di principio o di un vezzo per intenditori, ma di una realtà: ecco perché.

Perché preferire il tè sfuso

Chiunque può verificare da sé come il tè sfuso sia migliore di quello in bustina.

E ciò non dipende solo dalla qualità del tè utilizzato per i tea bag. Infatti, anche nel momento in cui il tè sfuso sia di una qualità non eccelsa, risulterebbe comunque una bevanda migliore rispetto a quella ottenuta con il tè in bustina.

Si tratta di una questione meccanica, dovuta a due fattori: la dimensione della foglia e la sua possibilità di espandersi mentre assorbe l’acqua e rilasciare il suo aroma.

Le foglie inserite nelle bustine, infatti, sono le più piccole e sono sono frantumate in porzioni molto piccole. Il tè sfuso, invece, è composto dalle foglie più grandi, intere o comunque suddivise in frammenti di grosse dimensioni. L’aroma è contenuto nelle foglie più grandi e, addirittura, quelle più piccole non contengono gli oli essenziali che rilasciano il sapore e contengono sostanze nutritive. Inoltre, la bustina comprime le foglie e non permette loro di espandersi nell’acqua: per lo stesso motivo, anche quando si usa tè sfuso, è consigliabile usare filtri di ampie dimensioni oppure lasciare le foglie libere di galleggiare nell’acqua della teiera, filtrandole mentre si versa il tè nella tazza.

I vantaggi del tè in bustina

È innegabile che i tè in bustina abbiano avuto un enorme successo, tanto che probabilmente nel nostro paese sono il metodo più utilizzato per preparare il tè.

I loro vantaggi riguardano prevalentemente due aspetti: la velocità e la praticità con cui si può preparare una tazza di tè e il costo ridotto.

Il tè in bustina è anche più facile da trovare in commercio e spesso diventa una scelta di comodità.

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Gli svantaggi del tè in bustina

Oltre ai problemi meccanici che si legano all’uso delle bustine del tè, è fuor di dubbio che spesso la qualità del tè utilizzata sia notevolmente inferiore.

Non si tratta solo di un problema di gusto, ma anche di principi nutritivi. Il tè, soprattutto il tè verde, è ricchissimo di nutrienti che hanno numerosi benefici per la salute. Tuttavia, spesso per i tè in bustina vengono scelte foglie di seconda scelta, più piccole, meno ricche di proprietà.

Inoltre, vi sono limiti che riguardano anche la miscela e la freschezza del prodotto: la produzione industriale fa sì che spesso vengano utilizzati gli scarti di varie produzioni senza che si abbia una vera miscela ma dei semplici mix di tè neri o tè verdi. La produzione industriale, poi, fa sì che vengono stoccati nei magazzini per lungo tempo mentre il tè avrebbe necessità di essere consumato al massimo entro un anno.

Infine, il tè in bustina è meno sostenibile, in quanto porta problemi di smaltimento, che può influire sull’impatto ambientale. Oggi come oggi sono però disponibili anche sacchetti biodegradabili, seppure con un costo superiore.

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